domenica 10 febbraio 2013

Il parco delle iguane

Ciao, nipote.

Un'iguana al parco Seminario
Sono arrivato a Guayaquil, la più grande città dell'Ecuador, giù giù in fondo a questo piccolo paese (dopo tutto, l'abbiamo attraversato dall'alto in basso in meno di una settimana, con i turisti del mio gruppo). Il nome deriva dall'unione di Guayas, capo della tribù che viveva in questa zona quando arrivarono gli spagnoli, e di sua moglie Quil.

Il clima è molto umido; e, anche se oggi era nuvoloso, quando siamo andati a fare una passeggiata lungo il percorso che il Comune ha creato lungo la baia abbiamo sofferto un bel po' il caldo, specialmente una signora che faceva un po' di fatica a camminare. Abbiamo osservato la marea che saliva e, sempre più velocemente, spingeva l'acqua all'interno della baia, rendendo un po' difficoltosa la navigazione.


Per rendere più interessante il giro, li ho portati a conoscere un parco molto speciale, dove ci sono vari esemplari di iguana che si muovono lentamente cercando di acchiappare il più possibile di sole, o quando meno di calore. Il parco, che si chiama Seminario e si trova di fronte alla cattedrale, è aperto al pubblico, quindi tutte le persone possono andarci e sedersi sulle panchine mentre le iguane le controllano con quel loro sguardo un po' curioso ed un po' assonnato, mentre magari sgranocchiano qualche filo d'erba o qualche foglia.

Molti bambini visitano il parco, e alle volte infilzano una foglia particolarmente saporita (o così almeno credono) su di un bastoncino per porgerlo alle iguane; vista lunghezza delle unghie di questi animali, è sicuramente una cosa saggia, visto che è sconsigliato avvicinarsi troppo: anche se sono vegetariane, le iguane non sono indifese e possono mordere o graffiare facilmente.

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