giovedì 18 aprile 2013

Non basta un solo aereo per tornare a casa...

Ciao, nipote.

Cerimonia del "cambio della guardia"
nel palazzo presidenziale a Lima
L'avventura in Sud America si è, per questa stagione, conclusa, dopo vari mesi passati a portare in giro turisti a vedere le bellezze di quei posti.

Ritornare a casa in Italia è un viaggio lungo, che faccio per gradi, un po' per passare a salutare degli amici, un po' perché non è stato possibile trovare voli uno dietro l'altro. Parto quindi da Lima, la capitale del Perù, e attraversando il continente arrivo a Buenos Aires, capitale dell'Argentina; due città molto diverse, la prima sicuramente più simile all'idea che la gente ha del Sud America della seconda: macchine e moto strombazzanti, bancarelle che vendono cibo per le strade, persone che si aggirano con un poncho colorato addosso, suonatori di flauti e molto altro ancora. Al contrario, Buenos Aires sembra una città europea, con grandi parchi e alti palazzi, e molte persone sono alte e dalla pelle chiara, spesso con i capelli biondi.


I depositi di sale
visti dall'aereo
Il volo è stato abbastanza interessante, perché essendo giorno ho potuto sbirciare dal finestrino e, con un po' di fortuna, vedere per esempio i cumuli di sale nelle buche rettangolari che i boliviani scavano nel "salar", il loro deserto bianco.

Arrivato a Buenos Aires, vi ho trascorso due giorni, ospite di un caro amico messicano che ora lavora in Argentina, finendo di sistemare le "carte" del mio ultimo tour (che dovevo mandare all'ufficio a Londra) e poi gironzolando per le strade, senza meta definita e con la sola voglia di godermi la giornata di sole.

Poi, sono ripartito, con un volo notturno, per Londra, dove sono arrivato verso le 7 del mattino; il viaggio è durato molte ore ma, grazie alla differenza di fusi orari tra i due paesi, è un po' come se avessi viaggiato indietro nel tempo. Nella capitale britannica mi aspettavano un cielo grigio, un po' di pioggerella e 10 gradi centigradi di meno... brrr... per fortuna, ci sono rimasto solo poche ore, il tempo necessario per passare dal mio ufficio a portare le informazioni che avevo raccolto durante i mesi passati in Sud America e, poi, per pranzare con il mio amico Nick e raccontarci un po' di quello che era successo di recente; poi, altro aereo e due ore di volo per Venezia, ancora qualche chilometro di autostrada e poi, finalmente, a casa!

3 commenti:

chiara.bc ha detto...

Neanche un accenno al taxi venezia - Villaganzerla? .-)

Daniele Binaghi ha detto...

Beh, che dire, sicuramente il servizio è stato puntuale, rapido, pure simpatico e, soprattutto, molto gradito (mancava solo il cartellone, ma c'è margine di miglioramento).

chiara.bc ha detto...

Non c'era il cartellone, ma c'era la Carrambata, che vale due punti ;-)

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