giovedì 10 ottobre 2013

Rossi come il fuoco


Il deserto salato visto dall'isola
Incahuasi
Ciao, nipote.

Alcuni giorni fa sono passato per i deserti salati della Bolivia, grandi distese di sale bianco prodotte dall'evaporazione dell'acqua, ad altitudini tra i 4000 ed i 5000 metri sopra il livello del mare.

I boliviani estraggono il sale per poi venderlo, mentre i turisti amano aggirarsi in veicoli a quattro ruote motrici su quello che quasi sembra un mare, tanto è grande, ma solido e ricoperto di qualcosa che assomiglia alla neve ma è più dura, polverosa e, ovviamente, salata.

Subito dopo questi deserti, e prima di arrivare al Cile, meta finale del nostro tour, abbiamo visitato le lagune altiplaniche, anch'esse ovviamente ricche di minerali, data la grande presenza di vulcani (per fortuna quasi tutti spenti) nei dintorni. E i minerali colorano le lagune, agitate dal vento, rendendole ognuna diversa dalle altre.


Fenicotteri in una delle lagune
altiplaniche
Ma un elemento comune ce l'hanno: i fenicotteri. Ghiotti di una specie di gamberetti, l'artemia salina, che a sua volta si nutre di sale, si radunano in grandi stormi o, talvolta, piccole famiglie, in tutte le lagune, e più gamberetti mangiano più diventano rossi. Il loro stesso nome ricorda il loro colore: in italiano, fenicottero deriva da fenice, il leggendario uccello di fuoco che rinasce dalle sue ceneri, mentre in spagnolo si chiamano flamengos, e il riferimento alle fiamme è chiaro.

Come delle ballerine in tutù, si aggirano sulle loro lunghe zampe per le basse acque, frugando sul fondo con il loro becco ricurvo per cercare il loro cibo preferito, pronti a volar via al primo segno di pericolo (o anche solo se un turista cerca di fargli una fotografia da troppo vicino... devono essere molto timidi!)

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