sabato 18 ottobre 2014

Sapore di sale

Io, al centro del deserto salato di Uyuni
Ciao, nipote.

Immagina un enorme lago, che una volta era un mare. Anzi, immagina un deserto, sotto il quale ci sia acqua; ma l'acqua si trova ad una grande profondità, e quindi non sale fino alla superficie. Tranne in un caso: quando arriva la stagione delle piogge, e le nuvole cariche d'umidità arrivano dalla foresta Amazzonica e sbattono contro le Ande, rilasciando il loro carico.

Allora, solo allora, l'acqua si accumula in superficie, e filtra lentamente nel terreno, sciogliendo i sali e facendoli affiorare in superficie.

Poi, il sole torna ad asciugare tutto, l'acqua evapora o si reinfila sotto terra, e in superficie rimane solo una crosta bianca: sale.

Questo è il deserto salato di Uyuni, in Bolivia. Una enorme superficie bianca, a volte increspata dai bordi di quelle che erano pozzanghere, a volte invece piatta come una tavola da biliardo. E bianca, come se la neve fosse appena caduta.


Uno zaino molto capiente mi permette
di portare in giro tutto il gruppo
Nel deserto salato, ci sono pochissime cose oltre al sale: qualche collinetta, qua e là, chiamata isola da quelli che attraversano questo grande mare asciutto, a volte ricoperta di cactus verdi alti e spinosi. A parte questo, niente.

Nessun punto di riferimento vicino, ed allora è facilissimo realizzare delle fotografie con strani effetti ottici, dove le cose sembrano enormi o minuscole anche se si trovano a poca distanza l'una dall'altra.Con il mio gruppo ci siamo fermati a farne un po', come puoi vedere: inseguiti da un dinosauro, in equilibrio su una bottiglia rovesciata, e addirittura tutti dentro il mio zainetto... che te ne pare?

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