Vista eccezionale dalla cupola della cattedrale di Saint Paul |
Terzo giorno di viaggio, e abbiamo deciso di dedicarlo ad un sacco di temi: scienza, religione e cinema.
Cominciamo quindi, dopo una buona colazione a casa di Susan, che questa mattina è uscita presto, dallo Science Museum. Non ci sono mai stato, in passato, e ne ho sentito parlare molto, quindi era tra le cose che volevo suggerirti per questi soggiorno; e anche tu lo avevi trovato nelle guide che hai consultato prima di partire, recuperate da quella santa donna di tua madre in biblioteca.
Subito ci accoglie una sala enorme, piena di vecchie macchine a vapore, quelle che hanno dato il via alla Rivoluzione Industriale, e tanti altri marchingegni. Noi, scaltri come faine, per evitare le masse che poi arriveranno andiamo velocemente al banco delle prenotazioni e, usando una delle tante agevolazioni dateci dal 2x1 collegato al biglietto del treno usato per raggiungere Londra dall'aeroporto, acquistiamo due ingressi per il cinema 4D, dove mezz'ora dopo stiamo viaggiando a bordo di un razzo Apollo per raggiungere la luna, accompagnati da sobbalzi, soffi d'aria, sbuffi di vapore e suoni di esplosioni ovunque. E per fortuna che ci siamo andati subito: quando usciamo, ancora un po' sobbalzanti, scopriamo che il museo si è riempito di ciurme di bambini urlanti e di turisti spaesati.
Noi, le faine, ci riguardiamo il piano terra, con i suoi mezzi di trasporto e macchinari degli anni passati, e poi cominciamo a salire pian piano gli altri piani, dove le ciurme non sono ancora arrivate, e dove scopriamo tesori inestimabili: videogiochi che ci permettono di simulare una rete elettrica o una città, enormi schermi che ci scompongono in pallini colorati, a simboleggiare gli elementi che sono parte di noi, mostre sui tessuti ed i materiali della serie "tocca e rabbrividisci", e tanto ancora. E le ciurme, niente... sono occupate a fare la fila per i simulatori di volo.
Due ore e mezza, e poi usciamo, balziamo sulla metro e raggiungiamo Saint Paul, la cattedrale dalla cupola gigantesca (la seconda della cristianità, se non erro), dove incontriamo Judith e Audrey, che a giugno avevano viaggiato in un mio tour e che si sono offerte di farci da guide. E non solo: Judith, lavorando per la parrocchia, ci procura i biglietti gratis per l'ingresso (cosa che, visti i costi di Londra, dove ogni cosa sembra costare 18 sterline, è davvero gradita).
Ci vuole un po' di magia per raggiungere il binario di Harry Potter |
All'esterno della cattedrale ci aspetta Nick, un altro mio amico, e tutti assieme facciamo una passeggiatina attraversando il Tamigi sul Millennium Bridge, il ponte per pedoni costruito inaugurato nel 2000. Raggiungiamo il Globe, il teatro ricostruito come e nel luogo do ve stava il teatro originale di William Shakespeare, e dove intravediamo degli attori in costume. Poi, tornati indietro, salutiamo le nostre due amiche e con Nick andiamo a caccia di film... dapprima, raggiungiamo la stazione di King's Cross, e qui ci mettiamo in fila per spingere il carrello con i bagagli attraverso il muro del binario 9 e 3/4, come nel mondo di Harry Potter. Ci danno pure la sciarpa dei Griffondoro! Sempre guidati da Nick, raggiungiamo poi la stazione di Paddington, e qui troviamo la statua dedicata all'orsetto peruviano, sicuramente meno affollata, tanto che tre signore russe si son sedute sul piedistallo senza neppure accorgersi della celebrità che stava alle loro spalle... ah, che tempi!
Ma Nick è una fonte di sorprese: conosce bene la sua città, e ci porta a visitare i quartieri circostanti, dove troviamo una piazzetta con giardino ed anfiteatro tra i palazzoni tutti vetro e cemento, giusto davanti ad un ristorante messicano e ad un supermercato. Fantastico! Sdraiati sui comodi cuscinoni a disposizione del pubblico, consumiamo una cenetta un po' latina ed un po' inglese, mentre tu ti lasci andare ad un po' di malinconia per la tua famigliola lontana, facendo finta che sia colpa del peperoncino piccante nei tuoi tacos... sarà il tramonto, o sarà l'ora di cena, a farti questo effetto? Nel dubbio, meglio terminare il pasto, salutare il nostro amico e tornare a casa di Susan, dove ci aspetta una buona tazza di latte tiepido.
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